La
maschera in una città come Venezia ha origini antichissime e veniva utilizzata
per molti mesi durante l’anno: le maschere erano permesse dal giorno di S.
Stefano, data che sanciva il giorno dell’inizio del Carnevale Veneziano, fino
alla mezzanotte del Martedì Grasso, che concludeva il Carnevale (naturalmente
erano vietate nei giorni in cui vi erano festività religiose
solenni).
Oltre a
questo periodo dell’anno, i Veneziani indossavano la maschera durante la
quindicina dell’Ascensione ed arrivavano ad utilizzarla, con ulteriori deroghe,
fino alla metà del mese di giugno. Ulteriormente veniva poi concesso di
utilizzare l’uso di maschere dal 5 ottobre fino all’inizio della novena di
Natale (16 dicembre).
Durante
tutte le manifestazioni più importanti, come banchetti ufficiali o feste
straordinarie della Repubblica Serenissima, era consentito l’uso di "tabarro e
bauta". La maschera aveva quindi molti usi: veniva utilizzata, ad esempio, per
"proteggere" giocatori d’azzardo dagli sguardi indiscreti (soprattutto da quello
dei loro creditori) oppure era utilizzata dai nobiluomini barnaboti per chiedere
l’elemosina agli angoli delle strade.
I
barnaboti erano i patrizi poveri: il nome deriva dalla zona di S. Barnaba,
abitata dai poveri della città.
In...
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